E' un peccato dover raccontare, a chi ci ha creduto, quanto sia "strana" la realtà ENGEA e quanto sia differente l'intento di chi vi esercita squallido potere, da coloro che invece hanno chiaro l'obiettivo equestre (fatto di adulti e ragazzi appassionati e puliti).
Vogliamo dunque fare qualcosa per restituire dignità alla gente e a chi si mette al servizio degli utenti sul territorio, come finalmente avviene (o avveniva?) nel Lazio o in Toscana?
Non basta infatti la parola democrazia, ma piuttosto serve la pratica democratica e la fede nel ruolo che si pretende di ricoprire.
Non basta neppure l'esempio di umiltà da parte del sedicente "potere" ENGEA, bensì occorrerebbe consentire di operare a chi fosse predisposto a trasmettere competenza ed a fornire concreta assistenza.
Complimenti a Carlo Veronesi e a Marcello Paris per quanto finora avete offerto non soltanto ai vostri associati ("per ora" ENGEA) e per quanto ancora sarete chiamati a fare per noi: l'utenza del cavallo!
Grazie..
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